CENTRO DI ACCOGLIENZA
Bergamo

Casa Amadei, approdo sicuro per migranti ed emarginati

Sono tanti i Koulibaly, Lamine, Diawara e Mohamed ma anche i Luigi che con centinaia di loro compagni di avventura sono passati di qui. Casa Amadei, in via San Bernardino in città, li accoglie dal 2011e i 69 posti a disposizione sono sempre pieni. Il centro di accoglienza, una villa su quattro piani di proprietà di Fondazione Battaina e gestita per conto di Caritas dalla Cooperativa Ruah, offre una soluzione abitativa temporanea per stranieri e italiani in difficoltà. Tra loro, anche minori stranieri non accompagnati, tra i 4 e 7 anni, «sono una decina di minorenni, accolti nell’ambito del Sai (Sistema accoglienza e integrazione), ragazzi che vanno a scuola –  spiega Daniela Merida, presidente della Cooperativa Ruah dall’agosto 2020 – mentre d’estate si impegnano nei Cre e in tirocini». Per loro così come per i migranti adulti, qui si cerca «di costruire progetti legati all’autonomia post progetto» prosegue. Per lo più giovani, africani ma anche europei, gli ospiti di Casa Amadei attualmente sono 19 richiedenti asilo e rifugiati, inseriti nel sistema di prima accoglienza, quello in cui si avviano le pratiche per il permesso di soggiorno e il riconoscimento di status di asilante. Ci sono poi una ventina di immigrati che rientrano nel sistema Sai, «progetto il cui capo è il Comune di Bergamo e l’ente gestore. Il Solco città aperta spiegano dalla Ruah- progetto che garantisce la scuola di italiano, il diploma della terza media per chi può accedervi, lo studio della patente, la ricerca di alloggi, la mediazione interculturale, l’inserimento lavorativo e un progetto più individualizzato finalizzato all’autonomia e integrazione». Terzo progetto, il piano legato alla grave marginalità: la casa accoglie tra i 5 e i 20 ospiti, anche più avanti con gli anni, anche bergamaschi. «Gli esiti migliori sono i ragazzi che entrano come ospiti e oggi diventano colleghi: alcuni si impegnano in attività di volontariato, si specializzano in alcune competenze e, una volta che hanno il permesso di soggiorno, la cooperativa cerca di inserirli: lavorano come custodi, oppure nel Triciclo».